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Parco Della Valpolicella

Punto d’interesse: Prato arido

Hai appena scansionato il QRcode relativo al punto d’interesse “Prato arido” dell’Itinerario della Biodiversità del Parco della Valpolicella. Gli Itinerari della Biodiversità sono itinerari interattivi ed esperienziali realizzati nell’ambito del “Progetto Biodiversity Bridges- Approccio di co-creazione sistemica per costruire l’ambiente del futuro” e messi in rete, sulle piattaforme OutdoorActive e Veneto Outdoor, al fine di favorirne la fruizione.

Gli itinerari includono come punti di interesse sia le peculiarità naturalistiche e i luoghi di interesse storico-culturale presenti nelle aree interessate dal Progetto, sia le installazioni dimostrative esperienziali, realizzate e posizionate dai ragazzi degli istituti coinvolti.

Gli “itinerari della biodiversità” sono funzionali a favorire la sensibilizzazione, la conoscenza diretta e la tutela delle risorse naturali presenti nelle aree oggetto di intervento da parte dei residenti, ma anche di turisti e studenti.

Il Progetto Biodiversity Bridges, finanziato dalla Fondazione Cariverona con il bando Habitat 2020, ha come obiettivo lo sviluppo di nuovi modelli di gestione territoriale ispirati ai principi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, con un particolare riguardo alla tutela della biodiversità.

In particolar modo il Progetto prevede di valorizzare tre aree considerate biotopi modello della provincia veronese: il parco del Monte Tenda a Soave, il Parco Valpolicella tra Fumane e Marano, la Palude del Brusà e il Parco Le Vallette a Cerea.

Prato Arido

I prati aridi sono formazioni erbacee particolarmente ricche di biodiversità, insediate su suoli di scarsa profondità, normalmente poveri di nutrienti e caratterizzati da condizioni di carenza idrica. La Comunità Europea ha da tempo riconosciuto la loro importanza catalogandoli come habitat prioritari (6210*), in particolare quando sono presenti ricche fioriture di orchidee.

Gli adattamenti che consentono alle specie vegetali di sopravvivere in condizioni spesso estreme (in particolare per quanto concerne la carenza d’acqua), sono essenzialmente di due tipi: temporali e morfologici.

1) Gli adattamenti temporali sono tipici di specie annuali (dette terofite) che costituiscono molte formazioni mediterranee. Sono specie che trascorrono la maggior parte del tempo sotto forma di seme e germogliano, crescono, fioriscono e fruttificano nell’arco di poco tempo, approfittando della breve stagione umida. Tale stagione coincide di solito con la primavera, ma alcune specie possono presentare anche un secondo ciclo vitale, legato alle piogge autunnali.

2) Gli adattamenti morfologici consentono di limitare la traspirazione, ad esempio attraverso foglie di dimensioni ridotte, più spesse, o con abbondante pelosità sulla superficie fogliare. I feltri lanosi di peli che ricoprono fusti e foglie hanno anche la funzione di favorire l’evapotraspirazione e di proteggere i tessuti interni dai raggi ultravioletti.

Elementi della flora e della fauna tipici dei prati aridi

ORCHIDEE: Le orchidee selvatiche sono ottimi indicatori di qualità ambientale di un habitat; sono tutte tutelate a livello regionale e, ove presenti nei prati aridi, ne accrescono il valore e il grado di tutela.

Cephalanthera damasonium

Cefalantera bianca

Lista rossa Orchidee del Veneto

Himantoglossum adriatucum

Barbone adriatico

Lista rossa Orchidee del Veneto

Listera ovata

Listera maggiore

Lista rossa Orchidee del Veneto

Neotine austulata

Orchidea bruciacchiata

Lista rossa Orchidee del Veneto

Neottianidus-avis

Nido d’uccello

Lista rossa Orchidee del Veneto

Ophrys insectifera

Moscaria

Lista rossa Orchidee del Veneto

Ophrys sphegodes

Ofride verde-bruna

Lista rossa Orchidee del Veneto

Orchis militaris

Orchide militare

Lista rossa Orchidee del Veneto

Orchis purpurea

Orchide maggiore

Lista rossa Orchidee del Veneto

ARTROPODI: Una caratteristica ambientale che condiziona fortemente il popolamento degli artropodi dei prati aridi è la forte stagionalità dovuta alla distribuzione temporale delle principali risorse alimentari (germogli, foglie, fiori, semi), che permette alla maggior parte degli artropodi di questi ambienti di sviluppare una sola generazione per anno. Le specie significative sono: il lepidottero Papilio machaon, il neurottero Libelloides coccajus, la cavalletta Barbitistes alpinus e la Falena Euplagia quadripunctaria.

 

VERTEBRATI: il Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), la Tottavilla (Lullula arborea), la lucertola campestre (Podarcis siculus) e l’arvicola campestre (Microtus arvalis) sono specie adattate a vivere in ambienti xero-termici, aperti e con limitata copertura arborea e arbustiva. Si tratta di organismi con esigenze ecologiche specifiche, in grado di caratterizzare con la loro presenza ecosistemi di notevole importanza conservazionista.

 

In considerazione della notevole biodiversità che ospitano e degli importanti aspetti paesaggistici che rappresentano, i prati aridi meritano un’attenta gestione conservativa, in particolare dal rischio d’incendio e dall’eccessivo diffondersi di specie vegetali invasive. Le azioni conservative sono determinanti per la tutela dell’habitat. Tra queste, il pascolamento periodico e il contenimento della vegetazione arbustiva sono fondamentali per garantirne l’esistenza.